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Crocifisso Trinitario

Il proposito di raffigurare la Trinità è antichissimo. Sappiamo dalle Epistole di San Paolino di Nola (morto nel 431 d.C.), che nella Basilica di San Felice a Nola era raffigurata una Trinità per mezzo di tre figure simboliche:
1. il Padre Eterno, con una mano che esce dal cielo;
2. il Cristo, con un agnello – secondo le parole pronunciate da Giovanni Battista (Gv 1,29.35-36);
3. e lo Spirito Santo con una colomba, così come si evince dal testo evangelico che descrive il Battesimo di Gesù (Mt 3,16). In queste prime immagini, dunque, le tre persone della Trinità vengono raffigurate attraverso il linguaggio dei simboli.
L’iconografia Trinitaria, pertanto, riflette da sempre lo sforzo dei credenti di tradurre il dogma della Trinità in immagini che siano in grado di richiamare l’idea di un Dio “Uno e Trino”.
Ed è esattamente questo l’intento che accompagna il Crocifisso Trinitario che abbiamo messo a corredo di molte delle nostre corone del rosario fatte a mano: richiamare nei fedeli il mistero della Santissima Trinità per mezzo di immagini tanto semplici quanto dense di significato.

 

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