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Santo Rosario

Il rosario (dal latino rosārium, “rosaio”; a partire dal XIII secolo acquisì il significato religioso indicante le preghiere che formano come una “corona“, nell’accezione latina di corōna ovvero ghirlanda, di rose alla Madonna) è una preghiera devozionale e contemplativa a carattere litanico tipica del rito latino della Chiesa cattolica.
Le sue origini sono tardomedievali. Fu diffuso grazie alle Confraternite del Santo Rosario, fondate da Pietro da Verona, santo appartenuto all’Ordine dei frati predicatori, tanto che se ne attribuì la nascita a un’apparizione della Madonna, con la consegna del rosario al fondatore dell’Ordine San Domenico.
Il primo documento ufficiale della Chiesa cattolica, con il quale venivano stabilite le modalità per la recita del rosario, fu la bolla Consueverunt Romani Pontifices, emanata da papa Pio V il 17 settembre 1569. Non essendo elemento della liturgia della Chiesa cattolica, questa pratica ha subìto notevoli varianti nel corso dei secoli.
Alla recita del rosario è connessa la possibilità di ottenere un’indulgenza, plenaria o parziale, alle condizioni previste dalla Chiesa cattolica.
Il nome della preghiera indica la “corona di rose“, con riferimento al fiore “mariano” per eccellenza, simbolo della stessa “Ave Maria”.
La preghiera del rosario è attualmente composta da 20misteri” (eventi, momenti o episodi significativi) della vita di Cristo e di Maria, raggruppati in 4 “corone“. Precedentemente i misteri erano 15 (suddivisi in 3 Corone): Giovanni Paolo II ha aggiunto i 5 Misteri luminosi con Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae nell’anno 2002.
Ogni corona comprende la meditazione di cinque misteri e la recita di cinquanta Ave Maria suddivise a gruppi di dieci dette “decine” o “poste“.
Essendo facoltativi i cinque misteri aggiunti da Giovanni Paolo II, si può affermare che la preghiera comprende dunque quindici misteri (“Misteri gaudiosi”, “Misteri dolorosi” e “Misteri gloriosi”).
La versione integrale e classica della meditazione prevede la contemplazione di tutti i quindici misteri e quindi la recita, tra l’altro, di centocinquanta Ave Maria, con l’antichissima e voluta analogia con i centocinquanta salmi del Salterio.
Dal 2002, con l’aggiunta facoltativa dei cinque “Misteri luminosi”, si contano venti “poste” per complessive duecento Avemarie.
Il conto si tiene facendo scorrere tra le dita i grani della corona del rosario. La corona del rosario, chiamata spesso per brevità rosario, si adopera per tenere il conto delle preghiere che si recitano: di norma è formata da 50 grani in gruppi di 10 (le decine), con grani più grossi per separare fra loro le decine.
Per i grani venivano tradizionalmente usati i semi dell’albero del mogano, o le perle. In passato erano comuni anche rosari fatti con noccioli di olive; alcuni sono stati creati con le olive del giardino del Getsemani: l’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ne dava uno a tutti quelli che entravano a far parte dell’Ordine. A volte i rosari incorporano anche sacre reliquie.
Per ulteriori informazioni sulla preghiera del rosario, clicca QUI.

 

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