LA MEDAGLIA MIRACOLOSA
CATERINA LABOURÉ
Caterina Labouré, una brava ragazza di campagna della Borgogna, nasce il 2 maggio 1806 in una famiglia numerosa di ben 17 figli, 7 dei quali morti in tenerissima età. Rimasta orfana della mamma a soli nove anni, deve ben presto assumere il peso della conduzione della casa, con nel cuore il vivo desiderio di seguire la vocazione religiosa che sente già il giorno della Prima Comunione. Deve però superare non poche difficoltà prima di realizzare la sua vocazione, ma finalmente a 23 anni, il 21 aprile del 1830, giunge a Parigi in Rue du Bac per dare inizio al suo noviziato tra le Figlie della Carità fondate da San Vincenzo de’ Paoli.
LE APPARIZIONI
Il 18 luglio, vigilia della festa di San Vincenzo de’ Paoli, la direttrice suor Marta tiene una conferenza alle novizie sulla devozione alla Vergine Immacolata. Suor Caterina segue con interesse e prova un grande desiderio di vedere la Madonna. «Alle 11,30 della notte – ci racconta ella stessa – mi sono sentita chiamare con il mio nome… Scosto la tendina e vedo un fanciullo vestito di bianco, di quattro o cinque anni di età, (l’Angelo custode) che mi dice: “Alzati in fretta e vieni in cappella che la Madonna ti aspetta!” Mi affrettai a vestirmi e mi incamminai a fianco del fanciullo. Ovunque passava, una luce si diffondeva dalla sua persona. Ancora più sorpresa fui quando la porta della cappella si aprì appena il fanciullo l’ebbe toccata con la punta di un ditino. La mia meraviglia fu al colmo quando entrai e vidi tutte le candele accese, come alla Messa di mezzanotte. Ma la Madonna non c’era”». Dopo una breve attesa, però, la Madonna appare presso il quadro di San Giuseppe e viene a sedersi su di un seggiolone, sui gradini dell’altare dal lato del Vangelo. Allora Caterina si inginocchia sui gradini dell’altare, presso di Lei, e appoggia le mani sulle ginocchia della SS. Vergine.
LA MISSIONE
“Figlia mia – le dice la Madonna – il buon Dio vuole affidarti una missione per cui dovrai soffrire molto… Sarai contraddetta, ma non temere: avrai la grazia necessaria. Tu riferisci ciò che vedrai con confidenza e semplicità. I tempi sono tristi; sciagure stanno per piombare sulla Francia e il mondo intero sarà sconvolto da turbolenze. Venite ai piedi di questo altare: qui le grazie saranno sparse sulle persone che le chiederanno con fiducia…”.
Alle due del mattino – tanto è durata la visione – Caterina ritorna nel suo letto, ma non riesce più a prendere sonno. Nessuno si è accorto di nulla. Ella ne parla al confessore che, prudentemente incredulo, attende lo sviluppo della vicenda. Caterina non perde la sua tranquillità e continua con serenità gli impegni di ogni giorno.
IL DONO DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
Quattro mesi dopo, il 27 novembre 1830, la Madonna ritorna. Caterina è nella cappella grande poco dopo le 17:30 per la meditazione pomeridiana, con le novizie. Senza che nessuno se ne accorga, sente il solito fruscio di vesti, alza gli occhi e vede sull’altare la Santa Vergine.
Durante l’apparizione Caterina vede come due quadri “viventi” che passano in dissolvenza incrociata. Nel primo, la Santa Vergine è in piedi su una semisfera (globo terrestre) e tiene tra le mani un piccolo globo dorato. I piedi di Maria schiacciano un serpente. Nel secondo, dalle mani aperte della Santa Vergine escono raggi di uno splendore abbagliante. Nello stesso tempo Caterina ode una voce, che dice : “Ces rayons sont le symbole des grâces que je répands sur les personnes qui me les demandent” (Questi raggi sono il simbolo delle grazie che io ottengo per le persone che me le domandano). Poi un ovale si forma attorno all’apparizione e Caterina vede scriversi in un semicerchio questa invocazione, prima sconosciuta: “O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”. Subito dopo la medaglia si gira e Caterina vede il rovescio: in alto una croce sormonta la M di Maria, in basso due cuori, l’uno incoronato di spine, l’altro trapassato da una spada. Caterina ode allora le seguenti parole: “Fai coniare una medaglia secondo questo modello. Coloro che la porteranno con fede riceveranno grandi grazie”. (Per approfondimenti, confronta la descrizione dell’apparizione, come riportata sul sito ufficile della Cappella di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa: https://www.chapellenotredamedelamedaillemiraculeuse.com/langues/italiano/le-apparizioni-e-la-medaglia/).
Caterina non parla delle dodici stelle che attorniano gli altri simboli: esse fanno riferimento al libro dell’Apocalisse. Caterina però approva la Medaglia coniata così e diffusa in modo meraviglioso. Nel 1832 sono pronti i primi 1500 esemplari. Negli anni 1834-’35 se ne diffondono 2.400.000. E nei primi dieci anni, dal 1832 al 1842, se ne diffondono ben 100 milioni. Ben presto la Medaglia varca i confini della Francia e si diffonde in tutto il mondo con il nome di Medaglia Miracolosa.
I SIMBOLI DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
Molte guarigioni si sono ottenute semplicemente appoggiando la Medaglia sulla parte malata. Se portiamo la Medaglia al collo, l’immagine dei Cuori di Gesù e Maria poggerà sul nostro cuore e sarà un segno tangibile per ricordarci costantemente a quale unione di amore siamo chiamati. Legarsi così all’immagine di Maria è una dimostrazione eloquente di amore e di abbandono in Lei; è un impegno a prendere su di noi il giogo di questa Vergine senza macchia, giogo non meno dolce e leggero di quello del Suo Figlio Gesù. Sulla Medaglia la Madonna volle che il Suo Cuore comparisse di fianco a quello di Gesù.
Cosa significa sul retro la “M” unita alla Croce? Certamente l’unione indivisibile di Maria con Gesù. Con la sua Medaglia è come se la Vergine volesse dirci: “Non temete, Io sono con voi; Vi porto Gesù, non siete soli. Io conosco la strada perché possiate essere felici. Fidatevi di Me!”. Di certo Maria non solo può aiutarci a portare la Croce, ma, essendo l’Onnipotente per grazia, può anche liberarcene quando ciò sarà utile alla nostra anima…
LA CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Con il messaggio della Medaglia Miracolosa, Maria dà inizio a Parigi nel 1830 al programma di consacrazione al Suo Cuore Immacolato; programma che si svilupperà in seguito nelle apparizioni di La Salette (1846), Lourdes (1858) e Fatima (1917). La consacrazione realizza una speciale unione con Lei. Unione che ci libera dal Male e ci conduce alla salvezza. La consacrazione è l’atto d’amore più perfetto, il più bel segno di gratitudine, il più completo abbandono alla mediazione di Maria.
CHE SI RECITI IL SANTO ROSARIO OGNI GIORNO
Alle consorelle che le chiedevano di dire ancora una parola sulla Madonna, prima di morire suor Caterina Labouré disse semplicemente così: “Raccomandate soprattutto che si reciti bene il santo Rosario, se possibile ogni giorno”.
LA BEATIFICAZIONE DI CATERINA
Pio XI, il 19 luglio 1931, in occasione del processo di beatificazione di Caterina Labouré, accennando ai mali che affliggevano la Chiesa, disse: “In questi giorni risplende la Medaglia Miracolosa come per richiamarci in modo visibile e tangibile che alla preghiera tutto è permesso, anche i miracoli, e soprattutto i miracoli. In ciò sta la specialità magnifica della Medaglia Miracolosa, e noi abbiamo bisogno di miracoli. È già un gran miracolo che i ciechi vedano… ma vi è un altro miracolo che dobbiamo domandare a Maria Regina della Medaglia, ed è che vedano quelli che non vogliono vedere”.
LA CONVERSIONE DEL RATISBONNE
La Medaglia Miracolosa, portata con fiducia da tanti cattolici in tutto il mondo, continua ancor oggi la sua silenziosa ma portentosa missione. L’ultimo grande miracolo che i fedeli le chiedono insistentemente è proprio la dissipazione delle tenebre che avvolgono il mondo moderno: trionfi la luce della verità, i ciechi vedano e vedano anche quelli che si ostinano a non vedere. La potenza e la misericordia della Madonna non hanno limiti, come ci dimostra la miracolosa conversione dell’ebreo Ratisbonne che, ai suoi piedi, «cadde ebreo e si rialzò cristiano».
Il Ratisbonne, capitato casualmente a Roma per un viaggio di piacere, nel corso di un’animata discussione religiosa fu sfidato a portare la Medaglia Miracolosa e a recitare o almeno a trascrivere la preghiera Memorare, o piissima Virgo Maria. Per mostrare la sua superiorità sulle “superstizioni” cattoliche, egli accettò ridendo la sfida. «Ora eccomi cattolico, apostolico, romano», commentò sarcasticamente, mentre cingeva al collo la medaglietta. Qualche giorno dopo, passando davanti alla chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, sentì un impulso irresistibile a entrarvi. «Tutto ciò che posso dire – raccontò il Ratisbonne – è che, al momento del fatto, la benda mi cadde dagli occhi; non una sola, ma tutta la moltitudine di bende che mi avevano avvolto, scomparvero una dopo l’altra rapidamente, come la neve e il fango e il ghiaccio sotto l’azione di un sole cocente. […] Entrando in chiesa ignoravo tutto; uscendone, vedevo chiaro. Non posso spiegare questo cambiamento che con l’immagine di un uomo il quale si risvegliasse da un sonno profondo, o con quella di un cieco nato che vedesse la luce tutto d’un colpo; vede, ma non può definire la luce che lo illumina e nella quale contempla gli oggetti della sua ammirazione».
I SANTI DEVOTI DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
Tra i Santi e i Servi di Dio, devoti della Medaglia Miracolosa, che pregarono nella cappella dell’apparizione, basta ricordare i nomi di San Giovanni Bosco, Santa Teresina di Lisieux, San Massimiliano Kolbe. Il 20 gennaio 1917, settantancinquesimo anniversario dell’apparizione, nell’ascoltare la rievocazione della conversione del Ratisbonne, Kolbe concepì l’istituzione della sua Milizia dell’Immacolata, col fine di «cercare la conversione dei peccatori, eretici, scismatici, giudei ecc., e specialmente dei massoni; e la santificazione di tutti sotto il patrocinio e mediante la B.V.M. Immacolata».
LA CHIESA E I PRONUNCIAMENTI SULL’AUTENTICITÁ DELLE APPARIZIONI
II primo intervento ufficiale sull’autenticità delle apparizioni da parte della Santa Sede si ebbe nel 1842, quando il Papa Gregorio XVI fece istituire dal suo Cardinale Vicario un rigoroso processo sulla straordinaria conversione di Ratisbonne. Leone XIII, fatta esaminare ogni circostanza sui fatti del 1830, in occasione del cinquantenario delle apparizioni, dichiarò autentica la miracolosa conversione del Ratisbonne e concesse la Festa della Medaglia Miracolosa, al 27 novembre di ogni anno, con rito di seconda classe.
LA CONFORMITÀ AL MODELLO ORIGINALE
Negli anni sono state sollevate molte polemiche a riguardo della corrispondenza delle medaglie in circolazione al modello “originale” depositato nella Cappella di Rue du Bac a Parigi, polemiche che non hanno risparmiato neppure l’Italia…
La MANENTE Rosari, volendo rimanere fedele alle parole della Vergine, fin dal suo nascere si è da subito adoperata per far coniare delle Medaglie Miracolose perfettamente corrispondenti al modello originale; medaglie – queste – che poi vengono impiegate nella realizzazione delle nostre Corone del Rosario.
Per saperne di più su come distinguere una Medaglia Miracolosa falsa da una vera, clicca nel link qui di seguito:
⇒ La Medaglia Miracolosa falsa. Come riconoscerla?
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