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I PRIMI NOVE VENERDÌ DEL MESE

STORIA DELLA DEVOZIONE AL SACRO CUORE
I primi impulsi alla devozione del Sacro Cuore di Gesù provengono dalla mistica tedesca del tardo Medio Evo, Matilde di Magdeburgo e  da San Gertrude di Hefta (seconda metà del XIII secolo).

Primi nove venerdì del mese al Sacro Cuore - MANENTE Vendita Rosari On LineTuttavia la devozione in epoca moderna al Sacro Cuore di Gesù ha inizio con San Francesco di Sales (1567-1622). Il capolavoro del Santo della Savoia è “Il trattato dell’amor di Dio – Teotimo”, nel quale la storia del mondo appare come “storia d’amore” da scoprire nel Cuore di Gesù: “Stabilirò la mia dimora nella fornace di amore, nel cuore trafitto per me. Presso questo focolare ardente sentirò rianimarsi nelle mie viscere la fiamma d’amore finora così languente. Ah! Signore, il vostro Cuore è la vera Gerusalemme; permettetemi di sceglierlo per sempre come luogo del mio riposo…”.

La devozione al Sacro Cuore di Gesù conobbe un ulteriore impulso nel corso del XVII secolo, prima ad opera di Giovanni Eudes (1601-1680, religioso francese proclamato Santo da papa Pio XI), e poi per le rivelazioni private della visitandina Margherita Maria Alacoque, diffuse nel mondo dal suo padre spirituale Claude de la Colombière (1641-1682, gesuita e scrittore francese, superiore della casa di Paray-le-Monial, proclamato Santo da papa Giovanni Paolo II nel 1992).

Nelle celebri rivelazioni di Paray le Monial – apparizioni avvenute in Francia a Santa Margherita Maria Alacoque (Verosvres 22/07/1647 – Paray-le-Monial  17/10/1690), il Signore chiese che la conoscenza e l’amore del suo Sacro Cuore venissero diffusi nel mondo, come fiamma divina, per riaccendere la carità che languiva nel cuore di molti. Una volta il Signore, mostrandole il suo Cuore e lamentandosi delle ingratitudini ricevute degli uomini, le chiese che in riparazione si facesse la Santa Comunione specialmente nel Primo Venerdì di ogni mese. E moltissime persone, oggi, in ogni parte del mondo, vivono questa pia pratica della Santa Comunione nel Primo Venerdì del mese in riparazione alle offese al Sacro Cuore di Gesù.

Tra le promesse fatte da Gesù fece a S. Margherita Maria Alacoque, vi è quella con la quale Egli assicura la penitenza finale (cioè la salvezza dell’anima) a chi per nove mesi consecutivi, nel Primo Venerdì, si unisce a Lui nella Santa Comunione.

A questo proposito, la MANENTE Rosari ha fatto realizzare, in onore del Sacro Cuore di Gesù, uno speciale Crocifisso cosiddetto “Crocifisso del Perdono”, sul retro del quale è riportata l’effige del Sacro Cuore e una scritta esclamata da Gesù contro l’ingratitudine degli uomini, così come si evince dalle visioni di Santa Margherita Maria Alacoque. Il 15 giugno del 1675, infatti, durante l’ottava della festa del Corpus Domini, mentre Suor Margherita era assorta in preghiera davanti al Santissimo Sacramento, Gesù le apparve mostrandole il suo Cuore e dicendole: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e in contraccambio non riceve che ingratitudini, disprezzo, sacrilegi in questo Sacramento di amore”. Dopo ciò Gesù chiese alla Suora l’istituzione di una festa particolare il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, per onorare il suo Cuore, e chiese, altresì, la comunione riparatrice per le colpe contro l’Eucaristia promettendo che “… il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri”.

PROMESSE DI NOSTRO SIGNORE PER I DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE
Gesù, apparendo a S. Margherita Maria Alacoque e mostrandole il suo Cuore splendente come il sole di fulgidissima luce, fece le seguenti promesse per i suoi devoti:

  1. io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato;
  2. metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie;
  3. li consolerò in tutte le loro pene;
  4. sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte;
  5. spanderò copiose benedizioni su di ogni loro impresa;
  6. i peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l’oceano infinito della misericordia;
  7. le anime tiepide si infervoreranno;
  8. le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione;
  9. la mia benedizione si poserà anche sulle case dove sarà esposta e onorata l’immagine del mio Sacro Cuore;
  10. ai sacerdoti io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti;
  11. le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato mai;
  12. a tutti quelli che per nove mesi consecutivi si comunicheranno al primo venerdì d’ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) e il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.

La dodicesima promessa è detta “grande”, perché rivela la divina misericordia del Sacro Cuore verso l’umanità. Queste promesse fatte da Gesù sono state riconosciute dall’autorità della Chiesa, in modo che ogni cristiano può credere con sicurezza alla fedeltà del Signore che vuole tutti salvi, anche i peccatori.

CONDIZIONI
Per rendersi degni della Grande Promessa è necessario:Il Crocifisso del Perdono

  1. Accostarsi alla Comunione. La Comunione va fatta bene, cioè in grazia di Dio. Quindi, se si è in peccato mortale, bisogna premettere la confessione.
  2. Per nove mesi consecutivi. Chi avesse incominciato le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia, ecc. ne avesse tralasciata anche una sola, deve ricominciare da capo.
  3. Ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell’anno.

ALCUNI DUBBI
D.
Se dopo aver fatto i primi nove venerdì del mese con le debite disposizioni, uno dovesse cadere in peccato mortale e poi morire all’improvviso, come potrebbe salvarsi?

R. Gesù ha promesso, senza eccezione alcuna, la grazia della penitenza finale a tutti coloro che avranno fatto bene la Santa Comunione nel primo venerdì di ogni mese per nove mesi consecutivi; quindi si deve credere che, nell’eccesso della sua misericordia, Gesù dia a quel peccatore moribondo, la grazia di emettere un atto di contrizione perfetta, prima di morire.

D. Chi dovesse fare le nove Comunioni con l’intento, nel futuro, di riprendere tranquillamente a vivere una vita di peccato, potrebbe sperare anch’egli in questa grande promessa del Sacro Cuore di Gesù?

R. No di certo, anzi commetterebbe dei sacrilegi, perché accostandosi ai Santi Sacramenti, è necessario avere la ferma risoluzione di lasciare il peccato. Un conto è il timore di tornare a offendere Dio, e altro la malizia e l’intenzione di seguitare a peccare.

Il Direttorio su pietà popolare e liturgia del Dicastero vaticano per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, scrive: 

La pratica dei nove primi venerdì dei mese, trae origine dalla «grande promessa» fatta da Gesù a santa Margherita Maria Alacoque. In un’epoca in cui la Comunione sacramentale era molto rara presso i fedeli, la pratica dei nove primi venerdì del mese contribuì significativamente al ripristino della frequenza ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Nel nostro tempo la devozione dei primi venerdì del mese, se praticata in modo pastoralmente corretto, può recare ancora indubbi frutti spirituali. È necessario tuttavia che i fedeli siano convenientemente istruiti sul fatto che non si deve riporre in tale pratica una fiducia che rasenta la vana credulità, la quale, in ordine alla salvezza, annulla le insopprimibili esigenze della fede operante e l’impegno di condurre una vita conforme al Vangelo; sul valore assolutamente predominante della domenica, la «festa primordiale», che deve essere caratterizzata dalla piena partecipazione dei fedeli alla celebrazione eucaristica (n. 171).

MEDITAZIONI PER I PRIMI NOVE VENERDÌ
1° venerdì: il pentimento
O Cuore di Gesù, fornace ardente di amore per tutti gli uomini da Te redenti con la Tua passione e morte di Croce, vengo a Te per chiederti umilmente perdono di tanti peccati con i quali ho offeso la Tua Maestà infinita e ho meritato il castigo della Tua giustizia.

Tu sei pieno di misericordia e per questo vengo a Te, fiducioso di ottenere, assieme al perdono, tutte le grazie che hai promesso a chi si sarebbe accostato ai santi sacramenti della Confessione e della Comunione nei primi venerdì di nove mesi consecutivi.

Mi riconosco vile peccatore, indegno di ogni Tuo favore, e mi umilio davanti alla Tua infinita bontà, per la quale mi hai sempre cercato e hai pazientemente aspettato che venissi a Te per godere della Tua infinita misericordia.

Eccomi ai Tuoi piedi, mio amabile Gesù, per darti tutta l’adorazione e tutto l’amore di cui sono capace, mentre Ti supplico: “Pietà, mio Dio, pietà di me secondo la Tua grande misericordia. Nella Tua bontà cancella i miei peccati. Lavami da tutte le mie colpe. Purificami e sarò mondato, lavami e sarò più bianco della neve. Se vuoi puoi guarire l’anima mia. Tu puoi tutto, mio Signore: salvami”.

2° venerdì: la fede
Eccomi, mio Gesù, nel venerdì del secondo mese, giorno che mi ricorda il martirio al quale Ti sei sottoposto per riaprirmi le porte del Paradiso e sottrarmi dalla schiavitù del demonio.

Dovrebbe bastare questo pensiero per capire quanto è grande il Tuo amore per me. Invece sono così tardo di mente e così duro di cuore che ho sempre stentato a capirti e a risponderti. Tu mi sei vicino e io Ti sento lontano, perché credo in Te, ma con una fede così debole e così annebbiata da tanta ignoranza e da tanto attaccamento a me stesso, che non riesco a sentire la Tua amorevole presenza.

Allora Ti supplico, o mio Gesù: aumenta la mia fede, annienta in me quanto non piace a Te e mi impedisce di vedere i Tuoi lineamenti di Padre, di Redentore, di Amico.

Dammi una fede viva che mi faccia attento alla Tua parola e me la faccia amare come il buon seme che Tu getti nel terreno della mia anima. Nulla possa turbare la fede che ho in Te: né il dubbio, né la tentazione, né il peccato, né lo scandalo.

Rendi pura e cristallina la mia fede, senza il peso dei miei interessi personali, senza i condizionamenti dei problemi della vita. Fa’ che io creda solo perché sei Tu che parli. E Tu solo hai parole di vita eterna.

3° venerdì: la fiducia
Mio Gesù, vengo a Te per colmare il mio cuore bisognoso di amore, perché spesso si sente solo. Troppe volte ho avuto fiducia negli uomini e spesso la mia fiducia è stata tradita. Oggi do a Te la mia fiducia, la do a Te nella misura più assoluta, perché so che Tu mi porterai sulle Tue braccia, verso le mete migliori.

Tu sei il solo che merita la fiducia dell’uomo: fiducia piena, totale, perché non sei mai venuto meno alla Tua parola. Tu sei il Dio fedele, il Creatore che ha disteso i cieli e gettato le fondamenta della terra. Il mondo dà la vertigine; Tu dai l’amore, la serenità e la pace. Tu dai la certezza di essere salvati e nel Tuo nome ogni venerdì tante anime risuscitano alla vita della grazia.

Nel Tuo nome anch’io oggi risuscito nella certezza di essere salvato, perché Tu lo hai promesso. Con la Tua Grande Promessa hai manifestato la Tua potenza, ma con la Tua misericordia hai dimostrato l’amore. E chiedi a me una risposta d’amore.

Eccomi, o Signore, lo Ti rispondo donando a Te ogni mia fiducia, e poiché di Te mi fido, a Te mi affido, nella certezza che ogni preghiera, ogni rinuncia, ogni sacrificio, a Te offerto con amore, otterrà da Te il cento per uno.

4° venerdì: l’umiltà
Mio Gesù, io Ti credo presente nel Ss. Sacramento, fonte inestinguibile di ogni bene. Per il Tuo Corpo che mi doni nella Santa Comunione, fa’ che io contempli il Tuo volto nella Patria Celeste. Nell’onda pura del Tuo Sangue immergimi, o Signore, perché io impari che nel nascondimento, nell’umile sacrificio di sé, nasce la pace e la gioia dei cuori.

Il mondo è orgoglio, esibizione e violenza. Tu invece insegni l’umiltà che è servizio, mitezza, comprensione, bontà.

Ti sei fatto mio cibo e mia bevanda con il Sacramento del Tuo Corpo e del Tuo Sangue. E sei il mio Dio! Mi hai così dimostrato che, per salvarmi dovevi farti umile, nasconderti, lasciarti annientare. L’Eucaristia è il Sacramento del Tuo annientamento: chiunque Ti può adorare o calpestare. E sei Dio! L’insipienza umana è capace di ogni profanazione. E Tu chiami con amore, aspetti per amore. Umile e nascosto nel Tabernacolo Ti sei fatto il Dio dell’attesa. Dal profondo del mio nulla Ti chiedo perdono per quando non ho ascoltato la Tua Voce. Mio Signore, in questo quarto venerdì Ti chiedo il dono dell’umiltà. È l’umiltà che salva i rapporti umani, che salva l’unità delle famiglie, ma soprattutto è l’umiltà che rende veri e costruttivi i miei rapporti con Te.

Poiché Tu ami gli umili e disprezzi i superbi, fa’ che io sia umile per poter essere amato da Te. Fa’ ch’io sappia imitare l’umile Tua Ancella, la Vergine Maria, che hai amato per la sua verginità, ma che hai scelto per la sua umiltà. È questo il dono che Ti voglio portare oggi: il mio proposito di essere umile.

5° venerdì: la riparazione
Vengo a Te, mio Gesù, con tanti peccati e tanti difetti. Tutto mi hai perdonato nel sacramento della Confessione, ma io mi sento ancora debitore di tanto amore di riparazione: amore che cancelli ogni traccia del mio peccato, prima dentro di me e poi nella Chiesa, mia madre spirituale, che ho danneggiato col mio peccato diminuendo in essa l’amore al Tuo Regno. Per questa riparazione Ti offro il Tuo stesso Corpo immolato e il Tuo sangue versato per la salvezza di molti.

Anche se molto indegnamente Ti offro, in unione con il Tuo divino sacrificio, la rinuncia a ogni soddisfazione illecita, Ti offro ogni sacrificio richiesto dalla fedeltà ai doveri che ho verso la mia famiglia, i sacrifici richiesti dal mio lavoro di ogni giorno; Ti offro tutte le mie sofferenze fisiche e morali, affinché le coscienze intorpidite, le famiglie malate e sconvolte, i cuori troppo tiepidi ritrovino la via della fede, la luminosità della speranza, l’ardore fecondo della carità. E Tu, mio Gesù Eucaristico, vieni a me con il Tuo Santo Spirito, Consolatore Perfetto. Illumina la mia mente, infiamma il mio cuore, affinché possa amarti con tutte le mie forze al di sopra di ogni cosa e riparare così i peccati miei e quelli di tutto il mondo. Concedimi di saperti fare amare anche da tutti i miei cari, finché un giorno ci riunirai tutti nel Tuo Regno eterno per godere della Tua misericordia nella felicità che non ha fine.

Santa Margherita Maria Alacoque e il Sacro Cuore di Gesù6° venerdì: la donazione
Mio Signore Gesù, Ti sei donato a me nella Santa Eucaristia per dimostrarmi quanto è grande e potente l’Amore Divino.

lo mi voglio donare a Te con fiducia illimitata e senza riserve, perché Tu veda la sincerità del mio amore. Ma proprio perché il mio amore, pur essendo sincero, è tanto debole e distratto dalle cose del mondo, desidero offrirti la mia donazione totale e incondizionata. Confido che Tu, con la Tua grazia, la renda sempre più vera.

lo credo fermamente in Te, quindi Ti cerco amandoti, e Ti dono tutto il mio essere e tutte le cose mie insieme con i miei affetti più cari, fino a costituire con Te una cosa sola, perché la Tua vita pulsi nell’anima mia. Sono certo che se questo avverrà, Tu sarai la consolazione che nessun altro può darmi; sarai la mia forza, il mio conforto in ogni giorno della mia vita. Tu Ti sei donato a me e io mi dono totalmente a Te, perché riesca a capire quanto è grande il Tuo amore.

Tu in questo giorno mi dai la Tua luce a piene mani, e mi fai comprendere che per realizzare questa donazione, devo essere umile e forte nella fede. Per questo ho bisogno del Tuo aiuto, della Tua assistenza, della Tua forza. È quanto Ti chiedo con tanto amore, perché desidero realizzare la più intima vicinanza a Te Eucaristico, non solo oggi, ma in tutti i giorni della mia vita. E Tu, mio Signore, fa’ in modo che, per questa donazione a Te, io resista a ogni seduzione delle persone, delle cose, del denaro, dell’orgoglio, e sia sempre Tuo testimone, cercando sempre il Tuo amore e la Tua gloria.

7° venerdì: l’abbandono
Troppe volte mi sono confuso agitandomi. Allora ho perso di vista Te, mio Vero bene, e ho dimenticato i propositi che Ti ho donato nei primi venerdì precedenti.

Ora Ti chiedo, o mio Gesù, di essere Tu a prenderti cura di me e delle cose mie. Mi voglio abbandonare completamente in Te, certo che Tu risolverai tutte le mie situazioni spirituali e materiali.

Voglio chiudere pacificamente gli occhi dell’anima mia, stornare il pensiero da ogni affanno e da ogni tribolazione e rimettermi a Te, perché Tu solo operi, dicendoti: pensaci Tu!

Voglio chiudere gli occhi e lasciarmi portare dalla corrente della Tua grazia sul mare infinito del Tuo amore. Voglio abbandonarmi a Te per lasciarmi lavorare da Te, che sei l’Onnipotente, con tutta la fiducia del mio cuore. Solo voglio dirti: pensaci Tu! Non voglio più preoccuparmi di me, perché sia Tu, che sei Sapienza infinita, a preoccuparti di me, dei miei cari, del mio futuro. Solo Ti chiedo: mio Signore, pensaci Tu. Voglio abbandonarmi in Te e riposare in Te, credendo ciecamente alla Tua bontà infinita, nella certezza che Tu mi addestrerai a compiere il Tuo volere e mi porterai sulle Tue braccia verso ciò che per me è il vero bene.

Nelle mie necessità spirituali e materiali, tralasciando affanni e angosce, sempre Ti dirò come ora Ti dico: Signore mio, pensaci Tu.

8° venerdì: la preghiera
Devo veramente imparare a pregare. Ho capito che invece di fare la Tua volontà, ho sempre chiesto a Te di fare la mia. Tu sei venuto per gli ammalati, ma io, invece di chiedere a Te la Tua cura, Ti ho sempre suggerito la mia. Ho dimenticato di pregare come Tu ci hai insegnato nel Padre nostro e ho dimenticato che mi sei Padre pieno d’amore. Sia santificato il Tuo nome in questa mia necessità. Venga il Tuo regno, anche attraverso questa situazione, in me e nel mondo. Sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra, disponendo di questa mia necessità come meglio Ti piace, per la mia vita temporale ed eterna.

lo credo che Tu sei la bontà infinita, quindi sono certo che Tu intervieni con tutta la Tua onnipotenza e risolvi le situazioni più chiuse. Se anche il malanno incalza, non mi agiterò, ma chiuderò gli occhi e con tanta fiducia Ti dirò: sia fatta la Tua volontà. E sarò certo che interverrai e compirai, come medico divino, ogni guarigione, anche il miracolo se occorre. Perché non c’è medicina più potente di un Tuo intervento di amore.

Non confiderò più negli uomini, perché so che è questo che intralcia l’operare del Tuo amore. La mia preghiera fiduciosa sarà sempre rivolta a Te, perché in Te credo, in Te spero, Te amo sopra ogni cosa.

Acquistare Online Corone del Rosario in onore dei Sacri Cuori di Gesù e Maria9° venerdì: il proponimento
Son giunto al termine dei Nove Primi Venerdì da Te richiesti per colmarmi delle grazie previste dalla Tua Grande Promessa. Durante questi nove mesi Tu mi hai aiutato a crescere nella fede e nella vita di grazia. Il Tuo amore mi ha attirato a Te e mi ha fatto comprendere quanto hai patito per salvarmi e quanto è grande il Tuo desiderio di portarmi a salvezza. Tutto l’amore di un Dio si è riversato su di me, ha illuminato la mia anima, ha rafforzato la mia volontà e mi ha fatto capire che a nulla serve all’uomo guadagnare anche tutto il mondo se poi perde la sua anima, perché perduta l’anima è perduto tutto, salvata l’anima è salvato tutto.

Ti ringrazio mio Gesù, di tanti doni e Ti offro, quale testimonianza della mia gratitudine, il proposito di accostarmi più spesso ai sacramenti della Confessione e della santa Comunione con l’adorazione, il rispetto, la devozione e il fervore di cui posso essere capace.

E Tu continua ad assistermi, o mio Gesù, con il Tuo amore sempre vigile e sempre misericordioso, perché io impari ad amarti per Te stesso, ancora più che per i Tuoi benefici. Voglio poterti dire sempre con sincerità: Amore mio ti voglio tanto bene. E Tu che hai detto: “Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare” (Ezechiele 18, 15), conduci anche me, perché mi nutri del Tuo amore e riposi sempre sul Tuo Cuore.

In particolare voglio offrirti in ringraziamento di tutti i tuoi benefici, il proposito di non lasciare mai la Messa alla domenica e negli altri giorni festivi, e di insegnare anche ai miei familiari l’osservanza di questo terzo Comandamento che Tu ci hai dato perché veniamo ad attingere al Tuo amore la gioia e la serenità che nessun altro può darci. Amen.

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