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LA MADONNA DEL SOCCORSO O DELLA DIFESA

ORIGINE DELLA DEVOZIONE E DELL’ICONOGRAFIA DELLA MADONNA DEL SOCCORSO O DELLA DIFESA
La Beata Vergine Maria del Soccorso, chiamata anche Succurre Miseris o semplicemente Madonna del Soccorso (o della Difesa, o della Mazza), è uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria, Madre di Gesù.

La Vergine del Soccorso è generalmente raffigurata mentre sta per percuotere un demonio che si rannicchia terrorizzato ai suoi piedi. Fu soprattutto con questa eloquente immagine, che rendeva il popolo dei fedeli immediatamente consapevole dell’onnipotenza del divino sul diavolo, che i padri agostiniani diffusero la “devozione soccorrista”, educando i cristiani a confidare nella intermediazione, ritenuta salvifica, della Madonna.

Secondo un’antica tradizione, infatti, l’origine della devozione mariana sotto il titolo del Soccorso si deve alla miracolosa guarigione del teologo e predicatore agostiniano Nicolò Bruno da Messina, quando nel 1306 si trovava gravemente malato a Palermo nel convento di S. Agostino. All’interno della stessa chiesa palermitana, nella cappella di S. Martino, si conservava un’antica immagine della Vergine alla quale egli era solito rivolgere le proprie preghiere.Madonna del Soccorso - Chiesa di Sant'Agostino Palermo

Una notte mentre giaceva a letto per i dolori, gli apparve Maria, guarendolo miracolosamente e invitando a diffondere il nuovo titolo con il quale voleva essere onorata: quello del Soccorso. Il giorno dopo fra Nicolò Bruno, prodigiosamente sanato, s’impegnò personalmente a diffondere la devozione alla Vergine del Soccorso, titolo con il quale venne da quel momento venerata l’antica immagine di S. Martino.

Tradizionalmente l’opera – una tela incollata su tavola con fondo oro – viene riferita ad autore siculo-bizantino del XIII secolo e mostra la Vergine che stringe a sé il bambino Gesù rappresentato in postura inusuale: appoggiato di spalle e con un piedino sulla mano della Madre. Ad essa vennero subito ricondotti numerosi miracoli, uno dei quali venne utilizzato per codificare un’altra precisa iconografa della Vergine del Soccorso o della Difesa.

Si narra, infatti, che sempre a Palermo, in quello stesso anno, vivesse una donna poco paziente con il proprio bambino che continuava a piangere insistentemente, fino a quando, persa ogni pazienza, imprecò contro di lui gridandogli: “Che il diavolo ti prenda!”. Immediatamente apparve un demonio che cercò di portare via il piccolo, mentre la madre pentita implorò la Vergine di venire in sua difesa; istantaneamente apparve la Madonna che con un bastone scacciò il diavolo, dando rifugio al bambino impaurito. La madre volle ringraziare Dio per la grazia ricevuta, entrò nella chiesa di S. Agostino, dove trovò la miracolosa immagine della Vergine del Soccorso, che riconobbe come quella che aveva salvato il proprio bimbo.

Il clamore suscitato dalla notizia indusse gli Agostiniani a realizzare un’immagine della Vergine del Soccorso che brandisce il bastone contro il diavolo in difesa del fanciullo.

La nuova iconografia ebbe larga diffusione, grazie agli Agostiniani che ne vollero la presenza nelle proprie chiese, anche perché sommava in sé diversi significati: la Vergine che schiaccia e sconfigge il demonio riprende la figura di Maria come nuova Eva, donna che calpesta il serpente (Gn 3,13-15) e che, vestita di sole e coronata di stelle, lotta contro il dragone, ossia il male (Ap 12,1-3). La forza di Maria contro l’antico nemico è immagine della donna forte esaltata nel libro dei Proverbi (31,10-31). L’iconografa rende visibile in modo efficace l’intercessione di Maria e la sua speciale protezione nei confronti del genere umano. La Vergine inoltre rappresenta la saldezza della torre di Davide, declamata nel Cantico dei Cantici (4,4), immagine ripresa anche nelle litanie lauretane […].

Il titolo del Soccorso riprende anche la definizione di Maria come Auxilium Christianorum, introdotta da Pio V dopo la vittoria di Lepanto (1571), inserita anch’essa nelle litanie lauretane e rappresentata allegoricamente nel libro del Dornn attorniata da insegne militari, sullo sfondo di una battaglia navale, a sottolineare come la Vergine sia l’unico vero aiuto del cristiano in qualsiasi tipo di combattimento fisico e spirituale.

Il titolo di Madonna del Soccorso lo ritroviamo anche in un’antica preghiera attribuita a Sant’Agostino, che invocava la Vergine come Succurre miseris, ossia Maria quale unico soccorso dei miseri, aiuto dei fedeli contro il demonio.

Madonna del soccorso/difesa con bastoneIl soccorso di Maria Ss. è evocato anche in un’altra antifona mariana inserita nel nono sermone del santo vescovo Fulberto di Chartes (960-1028). Teologo, filosofo, scienziato, scrittore, fu zelantissimo nel glorificare Maria celebrandola quale “Regina di misericordia”. Si racconta che, malato, ebbe un’apparizione della Vergine Maria, che lo guarì all’istante. Nel sermone sull’Annunciazione il Santo vescovo declama:

Sancta Maria, succurre miseris, iuva pusillanimes, refove flebiles, ora pro populo, interveni pro clero, intercede pro devoto femineo sexu: sentiant omnes tuum iuvamen, quicumque celebrant tuam sanctam commemorationem. Amen.

L’imperativo “succurre”, pertanto, costituisce la prima accorata supplica. L’approvazione e la condivisione dell’invocazione fu tale che, secoli dopo, essa entrò nel Breviario Romano come antifona a diverse feste mariane.

Sostanzialmente, quindi, esistono due versioni dell’iconografa della Vergine del Soccorso:

  1. la prima riprende l’immagine della tavola della chiesa di S. Agostino di Palermo, che si ritrova anche a Roma nell’icona di Scuola Cretese conservata nella chiesa di S. Alfonso all’esquilino;
  2. la seconda quella che si diffonde in contesto sardo come in altre zone dell’Italia centro-meridionale, ossia la Madonna del Soccorso con bastone e demonio ai piedi, di cui abbiamo diverse opere nella Toscana e nella zona umbro-marchigiana, come la bella tela di Melanzio Francesco nella chiesa di S. Marina a Castel Ritardi, datata 1509.

Pur nella varietà delle versioni iconografiche, la devozione verso la Vergine del Soccorso ebbe ampia diffusione soprattutto verso la fine del XV e i primi del XVI secolo, nelle zone della penisola italica e iberica. Grandi e rilevanti i miracoli e gli interventi prodigiosi attribuiti alla Madonna Soccorritrice, che con la potente mazza offriva un segno eloquente della sua fortezza nel fronteggiare il maligno e ogni altro male, a favore del popolo cristiano che verso di Lei volgeva lo sguardo, nutrendo attese e speranze.

In seguito anche il magistero ecclesiastico più recente ha fatto esplicito riferimento al soccorso di Maria Santissima. Nel 1946 il venerabile papa Pio XII, nella lettera enciclica Deiparae Virginis Mariae, proponendo ai vescovi di tutto il mondo la definizione del dogma dell’assunzione in cielo in anima e corpo della Beata Vergine Maria, concludeva: In attesa delle vostre risposte invochiamo sopra di voi, venerabili fratelli, e sopra i vostri fedeli, insieme con l’abbondanza dei divini favori, la protezione della soccorritrice ed eccelsa Vergine Maria.Madonna del Soccorso o della Mazza

Nel 1963 il Concilio Vaticano II, nella Lumen Gentium (n. 62), insegnò: Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata. Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice.

Il 16 giugno 1999, sulla piazza della nativa Wadowice, papa San Giovanni Paolo II incoronava la veneranda immagine miracolosa della Madonna del Perpetuo Soccorso, custodita sull’altare della cappella della Santa Croce della chiesa parrocchiale.
 
(Fonti: Fabrizio Tola, L’iconografia in Sardegna della Madonna del soccorso o della difesa, tratto da “Percorsi Agostiniani – Rivista degli Agostiniani d’Italia”, Centro Culturale Agostiniano Roma, Anno IX, n°18, Luglio-Dicembre 2016, pp. 242-265 | Manlio Buscemi, Sulle origini e il culto della Madonna del Soccorso o della Mazza, pubblicato su Kernos.info il 31/07/2021).
 
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