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IL CROCIFISSO DEL PERDONO

IL CROCIFISSO DEL PERDONO IN ITALIANO
Diversi anni fa, quando abbiamo visto per la prima volta il Crocifisso del Perdono, oltre ad apprezzarne l’indubbio valore estetico, siamo rimasti stupiti del fatto che questo sacramentale qui in Italia fosse praticamente sconosciuto: non a caso gli unici esemplari disponibili, pur essendo prodotti in Italia, venivano commercializzati prevalentemente all’estero solo in lingua inglese…

Acquista online il Crocifisso del Perdono presso la MANENTE Rosari (Roma)Effettuando delle ricerche, poi, e appurando che questo Crocifisso possiede anche un altissimo valore spirituale, ci siamo voluti attivare con le ditte che collaborano con la nostra azienda nell’intento di colmare una lacuna che ci appariva come ingiustificabile: realizzare e rendere disponibile una versione del Crocifisso del Perdono in lingua italiana contribuendo, in tal modo, a far riscoprire e amare questo sacramentale anche nella nostra patria.

COS’È IL CROCIFISSO DEL PERDONO
Possiamo definire il Crocifisso del Perdono come una “spina nel fianco di Satana”, proprio come la Medaglia Miracolosa, la Croce-Medaglia di San Benedetto o il Motto di Sant’Antonio, giacché si tratta di un antico sacramentale cattolico approvato da papa San Pio X nel 1905 e arricchito di numerose indulgenze.

 Ma cos’è un sacramentale? Al n°1667 del Catechismo della Chiesa cattolica a questo riguardo leggiamo:

La santa Madre Chiesa ha istituito i sacramentali. Questi sono segni sacri per mezzo dei quali, con una certa imitazione dei sacramenti, sono significati e, per impetrazione della Chiesa, vengono ottenuti effetti soprattutto spirituali. Per mezzo di essi gli uomini vengono disposti a ricevere l’effetto principale dei sacramenti e vengono santificate le varie circostanze della vita.

ANTEFATTO STORICO
Il Crocifisso del Perdono venne presentato al Congresso Mariano di Roma nel 1904, con il supporto di S.E. Cardinal Coullié, Arcivescovo di Lione. E fu grazie al discorso fattogli da Fr. Léman che questo Crocifisso ottene l’approvazione generale. Il progetto di costituire un’unione attorno a questo Crocifisso venne presentata a Sua Santità dall’Eminentissimo Card. Vivès, presidente del Congresso.
 

IL CROCIFISSO DEL PERDONO È UN CROCIFISSO CATTOLICO
Il Crocifisso del perdono è un Crocifisso assolutamente cattolico e ciò lo si può evincere da una semplice analisi dello stesso. Vediamolo nel dettaglio.

Nella parte frontale di questo Crocifisso, proprio sopra il capo di Gesù, troviamo l’attestazione della sua regalità, il cosiddetto Titulus Crucis. Apparizione di Gesù, Sacro Cuore, a Santa Margherita Maria AlacoqueQuest’iscrizione – IESUS NAZARENUS REX IUDÆORUM – rifacendosi a quella conservata nella Basilica della Santa Croce in Gerusalemme a Roma, recuperata secondo la tradizione da Sant’Elena sul Golgota, vuole essere una testimonianza della regalità del Cristo. Infatti, nonostante la Reliquia della Santa Croce non sia completa, due parole continuano a risplendere, rispettate persino dal trascorrere del tempo: “Nazarenus Re”, “Il Re Nazareno”. Una chiara profezia incisa sul legno a ribadire il fatto che dinanzi alla regalità del Cristo tutte le altre scompaiono.

⇒ Sulla faccia posteriore di questo splendido Crocifisso – posta al centro – troviamo l’immagine splendente del Sacro Cuore di Gesù, circondata da due iscrizioni che richiamano l’infinita misericordia del Salvatore nei confronti dei peccatori.

La prima di queste iscrizioni è una preghiera di perdono esclamata da Cristo durante l’agonia sul Calvario: Padre, perdona loro (Lc 23,34). Gesù nel proferire questa frase chiede al Padre di perdonare i suoi stessi crocifissori, e non a caso questo Crocifisso viene denominato il “Crocifisso del Perdono”.

La seconda iscrizione, invece, è una preghiera d’amore esclamata da Gesù contro l’ingratitudine degli uomini, così come si evince dalle visioni di Santa Margherita Maria Alacoque (Verosvres, 22 luglio 1647 – Paray-le-Monial, 17 ottobre 1690). Il 15 giugno del 1675, infatti, durante l’ottava della festa del Corpus Domini, mentre Suor Margherita era assorta in preghiera davanti al Santissimo Sacramento, Gesù le apparve mostrandole il suo Cuore e dicendole: Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e in contraccambio non riceve che ingratitudini, disprezzo, sacrilegi in questo Sacramento di amore”. Dopo ciò Gesù chiese alla Suora l’istituzione di una festa particolare il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, per onorare il suo Cuore, e chiese – altresì – la comunione riparatrice per le colpe contro l’Eucaristia promettendo che “… il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri”.

Da quelle apparizioni a Santa Margherita – poi – la devozione al Sacro Cuore di Gesù si è diffusa in tutto il mondo cattolico, soprattutto attraverso la pia pratica dei Primi nove venerdì del mese, e ancora oggi nel santuario di Paray-le-Monial in Francia – la cosiddetta città del Sacro Cuore – è possibile leggere e meditare le parole di Gesù: Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini.

Auspice Maria - Ave MariaContinuando la descrizione del Crocifisso del Perdono vediamo che sempre nella parte posteriore, ma in basso, è riportata una lettera “M” alla quale si sovrappone una lettera “A“. Si tratta del monogramma mariano più diffuso e conosciuto nell’ambito dell’arte sacra, infatti lo ritroviamo spesso sui paramenti dei sacerdoti – finemente ricamato sulle loro stole o sulle casule… -, come pure nei quadri della Vergine Maria o negli Ex Voto – “per grazia ricevuta” – lasciati dai fedeli nei santuari.  Esso ha una duplice valenza: da un lato le due lettere rappresentano l’espressione latina “Auspice Maria“, che tradotta letteralmente significa “sotto la protezione di Maria”, e dall’altro sono un richiamo implicito al saluto che l’arcangelo Gabriele rivolse alla Madonna quando le annunciò che sarebbe diventata la Madre del Salvatore: “Ave Maria”.

La ricca simbologia contenuta all’interno di questo meraviglioso Crocifisso, tuttavia, non si esaurisce qui, giacché il monogramma mariano (A+M) è a sua volta sormontato da una stella, a rappresentare “Maria stella del mattino”, uno degli attributi con i quali ci rivolgiamo alla Madonna nell’ambito delle litanie lauretane del Rosario.

Maria come “stella del mattino” col suo fulgore ci preannuncia che la luce del giorno è vicina, che le tenebre si stanno diradando, che la notte volge al termine. Maria ai piedi della Croce con la sua presenza materna ci sprona a non perdere la speranza, a guardare a Lei con fiducia e per mezzo di Lei al figlio suo, Gesù.

Una bellissima preghiera di San Bernardo, paragonando la nostra vita alla traversata di un mare in tempesta, ci indica Maria come “stella del mattino”: se non fosse per questa luce e per questo sostegno, il naufragio sarebbe sicuro. Le parole di San Bernardo su Maria stella del mattino hanno toccato il cuore di molti:

“Tu che nell’instabilità continua della vita presente t’accorgi di essere sballottato tra le tempeste senza punto sicuro dove appoggiarti, tieni ben fisso lo sguardo al fulgore di questa stella, se non vuoi essere travolto dalla bufera. Se insorgono i venti delle tentazioni e se vai a sbattere contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria!”.

COSA SONO LE INDULGENZE?
Prima di vedere nel dettaglio quali sono le indulgenze legate al Crocifisso del Perdono, facciamo una breve introduzione generale a riguardo delle indulgenze sia plenarie che parziali, così come vengono disciplinate dal Manuale delle Indulgenze edito dalla Libreria Editrice Vaticana. Per prima cosa partiamo col definire cos’è un’indulgenza:

L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi (Manuale delle Indulgenze, LEV, Città del Vaticano 2008, 23).

Le indulgenze, quindi, permettono la remissione della «pena temporale per i peccati già rimessi in quanto alla colpa», ossia la remissione di quell’eventuale residuo di pena che ogni fedele potrebbe trovarsi a dover soddisfare nel corso della propria vita o nel Purgatorio.

Quelle che seguono sono le principali norme riguardanti la concessione delle indulgenze. Vediamo:

  • è capace di lucrare le indulgenze chi è battezzato, non scomunicato, in stato di grazia almeno al termine delle opere prescritte;
  • per lucrare le indulgenze è necessario che si abbia l’intenzione almeno generale di acquistarle, oltre ad adempiere le opere ingiunte nel tempo e nel modo stabilito dalla concessione;
  • distinguiamo le indulgenze in «parziali» o «plenarie», a seconda che liberino in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati;
  • ogni fedele può lucrare le indulgenze (sia parziali che plenarie) per se stesso, o per i defunti a mo’ di suffragio.

COME LUCRARE L’INDULGENZA PLENARIA GIORNALIERA?
Anche in questo caso ci rifacciamo al già citato Manuale delle Indulgenze. Premettendo che l’indulgenza plenaria può essere acquistata una sola volta al giorno [eccezion fatta per quella in articulo mortis: “Ogni fedele può lucrare l’indulgenza plenaria in articulo mortis anche se nello stesso giorno ha già acquistato un’altra indulgenza plenaria”, cf. Manuale delle Indulgenze, LEV, Città del Vaticano 2008, 27],  bisogna sapere che per poterla lucrare è necessario – oltre all’esclusione di qualsiasi affetto al peccato (pure veniale) – anche l’adempimento delle tre condizioni generali e il compimento di una delle sottoelencate opere indulgenziate.

Le tre condizioni generali:

  1. la confessione sacramentale, che si può fare anche nei giorni precedenti o seguenti al compimento dell’opera prescritta, e tenendo conto che una sola confessione permette di acquistare anche più indulgenze plenarie;
  2. la comunione eucaristica, che si può fare anche nei giorni precedenti o seguenti al compimento dell’opera prescritta, per quanto sia preferibile farla nello stesso giorno in cui si compie l’opera;
  3. la preghiera secondo le intenzioni del Papa (un Padre nostro e una Ave Maria). Pure questa condizione è possibile soddisfarla nei giorni precedenti o seguenti al compimento dell’opera prescritta; ciò nonostante, anche in questo caso è consigliabile adempiere questa condizione nello stesso giorno in cui si compie l’opera.

Ecco, ora, un breve elenco delle principali opere indulgenziate, eseguendo una delle quali (unitamente al soddisfacimento delle tre condizioni generali sopra esposte) è possibile lucrare l’indulgenza plenaria giornaliera:

  • l’adorazione del Santissimo Sacramento per almeno mezz’ora;
  • la pia lettura della Sacra Scrittura per almeno mezz’ora;
  • la recita del Santo Rosario mariano in chiesa o in oratorio, oppure in famiglia (è sufficiente la recita di 5 decadi, ma devono essere recitate senza interruzione; alla preghiera «vocale» si deve aggiungere anche la pia meditazione dei misteri: nella recita pubblica i misteri devono essere enunziati secondo l’approvata consuetudine vigente nel luogo, mentre nella recita privata è sufficiente meditarli).

Un ultimo monito: «Se manca la piena disposizione o non viene eseguita totalmente l’opera richiesta e non sono poste le tre condizioni, l’indulgenza sarà solamente parziale» (cf. Manuale delle Indulgenze, LEV, Città del Vaticano 2008, 28).

Acquistare online Corone del Rosario con il Crocifisso del PerdonoCOME LUCRARE L’INDULGENZA PARZIALE?
A differenza dell’indulgenza plenaria, l’indulgenza parziale si può acquistare più volte nello stesso giorno: in questo caso la quantità di pena temporale rimessa è proporzionale al fervore e al distacco dal male che il fedele possiede.

Le indulgenze parziali sono molte e solitamente si accompagnano alla recita di una qualche preghiera… Nell’ambito di questa nostra trattazione – sempre rifacendoci al Manuale delle Indulgenze – ci limiteremo a riportare le quattro concessioni di carattere generale (cf. Manuale delle Indulgenze, LEV, Città del Vaticano 2008, da 35 a 44):

  1. si concede l’indulgenza parziale al fedele che, nel compiere i sui doveri e nel sopportare le avversità della vita, innalza con umile fiducia l’animo a Dio, aggiungendo, anche solo mentalmente, una pia invocazione (ad esempio: «O Dio, abbi pietà di me peccatore»);
  2. si concede l’indulgenza parziale al fedele che, con spirito di fede e con animo misericordioso, pone se stesso o i suoi beni a servizio dei fratelli che si trovino in necessità;
  3. si concede l’indulgenza parziale al fedele che, in spirito di penitenza, si priva spontaneamente e con suo sacrificio di qualche cosa lecita (ad esempio mediante un digiuno);
  4. si concede l’indulgenza parziale al fedele che, in particolari circostanze della vita quotidiana, rende spontaneamente aperta testimonianza di fede davanti agli altri.

LUCRARE UN’INDULGENZA CON L’USO DEGLI OGGETTI DI PIETÀ (CROCIFISSI, CORONE, MEDAGLIE…)
A riguardo dell’uso degli oggetti di pietà, il sopracitato Manuale delle Indulgenze al n°15 delle Norme specifica che «il fedele può lucrare un’indulgenza se devotamente usa uno dei seguenti oggetti di pietà convenientemente benedetto: crocifisso o croce, corona, scapolare, medaglia». Nello specifico, al n°14 delle Concessioni dello stesso Manuale viene ulteriormente indicato che:

1. si concede l’indulgenza plenaria al fedele che, nelle solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, devotamente usa un oggetto di pietà – così come definito dalla Norma 15 – benedetto dal Sommo Pontefice o da un Vescovo, aggiungendo però la professione di fede con qualsiasi leggitima formula;
2. si concede l’indulgenza parziale al fedele che piamente usa tale oggetto di pietà, benedetto da un sacerdote o diacono.

LE INDULGENZE LEGATE AL CROCIFISSO DEL PERDONO
Chiarite le circostanze di cui sopra, vediamo ora quali sono le indulgenze legale al pio uso del Crocifisso del Perdono, ma prima di fare ciò bisogna ribadire un concetto:

per lucrare le indulgenze mediante il pio uso di un oggetto di pietà (crocifisso, croce, corona, medaglia…) è necessario – come specificato nella Norma 15 dello stesso Manuale delle Indulgenze – che lo stesso oggetto di pietà sia convenientemente benedetto: per questo vi invitiamo a far benedire sempre tutti i vostri oggetti di pietà.

Ecco di seguito le indulgenze legate al Crocifisso del Perdono:
– chiunque porti sulla propria persona il Crocifisso del Perdono, può ottenere un’indulgenza;
– qualora si baci il Crocifisso con devozione, si ottiene un’indulgenza;
– chiunque reciti una di queste invocazioni innanzi a questo Crocifisso può ottenere un’indulgenza ogni volta:

> Padre nostro, che sei nei Cieli, rimetti a noi i nostri debiti così come noi li rimettiamo ai nostri debitori;
> Supplico la Beata Vergine Maria di pregare il Signore Dio nostro per me;

– coloro che, abitualmente devoti a questo Crocifisso, adempiano alle condizioni necessarie della Confessione e della Comunione Eucaristica, possono ottenere un’Indulgenza Plenaria nelle seguenti feste: la Festa delle Cinque Piaghe di Cristo, dell’Esaltazione della Santa Croce, del Ritrovamento della Santa Croce, dell’Immacolata Concezione e dei Sette Dolori della Beata Vergine Maria;
– chiunque al momento della morte, fortificato dai Sacramenti della Chiesa, o con cuore contrito, nella supposizione dell’impossibilità di riceverli, bacerà questo Crocifisso e chiederà perdono a Dio dei propri peccati, e perdonerà il suo prossimo, guadagnerà un’Indulgenza Plenaria.

Decreto Pontificio del Giugno 1905 al M.M. L’Abate Léman
Prefettura della Sacra Congregazione delle Indulgenze
Ai fedeli, che divotamente baciano questo Crocifisso e ne ottengono le preziose indulgenze, raccomandiamo di tenere a mente le seguenti intenzioni: testimoniare l’amore per nostro Signore e per la Beata Vergine, gratitudine nei confronti del Santo Padre il Papa, pregare per la remissione dei propri peccati, per la liberazione delle Anime del Purgatorio, per il il ritorno delle Nazioni alla Fede, per  il perdono tra i Cristiani e la riconciliazione tra i membri della Chiesa cattolica.

In un altro decreto, del 14 Novembre 1905, sua Santità Papa San Pio X ha dichiarato che le indulgenze legate al Crocifisso del Perdono possono essere applicate alle Anime Purganti.

Se, immediatamente dopo la Santa Messa, il Rosario è lo strumento più potente per alleviare le sofferenze delle Anime del Purgatorio, il Crocifisso del Perdono rappresenta un’efficacissima aggiunta da spendere in loro favore.

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