LA CROCE-MEDAGLIA DI SAN BENEDETTO
La Medaglia di San Benedetto è un Sacramentale della Chiesa cattolica al quale viene da sempre riconosciuto un grande potere di esorcismo e di liberazione dalle influenze diaboliche. Ma non solo: sono innumerevoli le testimonianze di guarigioni e miracoli che si sono ottenuti nei secoli a seguito dell’uso – fatto con fede – di questa medaglia.
Come dicevamo, questa Medaglia è un Sacramentale, ma vediamo nello specifico cosa ciò significhi. Al Can. 1166 del Codice di Diritto Canonico leggiamo: “I Sacramentali sono segni sacri con cui, per una qualche imitazione dei sacramenti, vengono significati e ottenuti per l’impetrazione della Chiesa, effetti soprattutto spirituali”.
Questa definizione di Sacramentali – tra i quali, tanto per fare un esempio, annoveriamo anche l’acqua e l’olio benedetti – ci fa capire che gli stessi non sono dei semplici simboli della fede: essi hanno un qualcosa in più. I Sacramentali, infatti, in forza della speciale benedizione che ricevono dal sacerdote, acquistano un concreto “effetto spirituale” grazie all’impetrazione della Chiesa. Il loro “potere” che – lo ribadiamo – è soprattutto spirituale, non dipende pertanto dall’oggetto in sé, ma dall’impetrazione della Chiesa e, ovviamente, dalla fede di chi ne fa uso. Avvalersi dei Sacramentali con fede viva, quindi, non può che aumentarne l’efficacia!
Guarigioni, protezione contro le azioni del demonio, morte santa… Sono molte le testimonianze di grazie derivanti dall’uso – fatto con fede – di questa medaglia. Ma bisogna anche stare attenti a non confonderla con un talismano. La Medaglia di San Benedetto non ha poteri magici: il vero miracolo è compiuto dalla grazia di Dio che, per mezzo della Chiesa, concede ai fedeli che la utilizzano con spirito di devozione e fede, benefici sia spirituali che fisici e materiali.
I prodigiosi effetti che si ottennero grazie alla medaglia suscitarono le polemiche dei razionalisti del tempo. Ma a dirimere tutti i dubbi intervenne Papa Benedetto XIV, con il Breve del 12 marzo 1742 “Coelestibus Ecclesiae Thesauris”, con il quale il sommo pontefice incoraggiò la fede dei devoti spazzando via tutti i dubbi e le incertezze.
LA MEDAGLIA GIUBILARE DI MONTECASSINO
L’attuale Medaglia di San Benedetto – il modello “ufficiale“, potremmo dire, quello più conosciuto e diffuso – deriva da una medaglia coniata nel 1880 sotto la supervisione dei monaci di Montecassino, in Italia, in occasione del 1400° anniversario della nascita di San Benedetto.
Il disegno di questa medaglia fu realizzato a St. Martin’s Archabbey (Beuron, Germania) su richiesta del priore di Montecassino, Rev.mo Boniface Krug OSB (1838-1909). Da quel momento, la medaglia giubilare del 1880 è diventata la Medaglia di San Benedetto più diffusa nel mondo cristiano. Per approfondimenti, vi invitiamo a leggere la pagina dedicata alla Medaglia di San Benedetto, direttamente dal Sito ufficiale dell’Ordine Benedettino: https://www.osb.org/it/la-medaglia-di-san-benedetto/
SIGNIFICATI DELLA MEDAGLIA DI SAN BENEDETTO
Analizziamo ora i significati specifici di questa Medaglia. La fronte e il retro sono coperti di lettere che non sembrano avere alcun senso. In realtà le iscrizioni di questa medaglia sono rimaste un mistero per molti anni, fino a quando nel 1647 è stata effettuata un’importante scoperta nell’abbazia di Metten, in Baviera: è stato infatti ritrovato un manoscritto del 1415 che spiega la simbologia inscritta nella Medaglia stessa.
PARTE FRONTALE DELLA MEDAGLIA
San Benedetto appare al centro in abiti monastici tenendo nella mano destra una Croce – che rappresenta il potere salvifico di Cristo e l’opera di evangelizzazione dei benedettini nel corso dei secoli -, e nella mano sinistra un libro – che rappresenta la Regola benedettina. Ai lati del Santo, poi, vengono richiamati due episodi molto significativi della sua vita – episodi che ci vengono raccontati nei Dialoghi di papa Gregorio Magno. Alla destra del Santo possiamo osservare una coppa con un serpente e alla sua sinistra un pane e un corvo: in entrambi i casi il riferimento è ai tentativi di avvelenamento attuati contro San Benedetto. Nel primo episodio il tentativo avvenne ad opera di alcuni monaci di Vicovaro preoccupati che “sotto la sua direzione le cose illecite non erano assolutamente permesse e d’altra parte le inveterate abitudini non se la sentivano davvero di abbandonarle” (Gregorio Magno, Dialoghi, II, 3). Il secondo episodio, invece, avvenne per mano del sacerdote Fiorenzo, accecato “d’invidia per i progressi virtuosi dell’uomo di Dio” (ibid., II, 8). Ovviamente in entrambi i casi il tentativo di avvelenamento non andò a buon fine: la coppa si ruppe a un segno di Croce del Santo, e il pane avvelenato venne portato via da un corvo prima che il Santo potesse cibarsene.
Sempre nella parte frontale della Medaglia, leggiamo queste parole: Crux Sancti Patris Benedicti (Croce del Santo Padre Benedetto). E anche: Eius in obitu nostro præsentia muniamur (Che nella nostra morte siamo rafforzati dalla sua presenza).
RETRO DELLA MEDAGLIA
La parte posteriore della Medaglia è dominata da una grande croce. In ciascuno dei quattro lati della croce troviamo le seguenti lettere: C. S. P. B.: Crux Sancti Patris Benedicti (Croce del Santo Padre Benedetto). Nel braccio verticale della croce: C. S. S. M. L.: Crux Sacra Sit Mihi Lux (La Santa Croce sia la mia luce). Nel braccio orizzontale della croce: N. D. S. M. D.: Non Draco Sit Mihi Dux (Il demonio non sia la mia guida). Iniziando dalla parte superiore, in senso orario e intorno al bordo appaiono le iniziali della preghiera di esorcismo: V. R. S.: Vade Retro Satana (Allontanati Satana); N. S. M. V.: Non Suade Mihi Vana (Non suggerirmi vanità); S. M. Q. L.: Sunt Mala Quae Libas (Quelle che offri sono cose negative); I. V. B.: Ipse Venena Bibas (Bevi tu stesso il tuo veleno). PAX: Pace.
Complessivamente la preghiera contenuta nella Medaglia si legge così: “La Santa Croce sia la mia luce e il demonio non sia la mia guida. Allontanati, Satana. Non suggerirmi vanità. Quelle che offri sono cose negative. Bevi tu stesso il tuo veleno. Pace”.
BENEDIZIONI E INDULGENZE
La santa Chiesa Cattolica per soccorrere i moribondi da sempre mette a disposizione dei fedeli molteplici “mezzi”; tra questi ci sono il Crocifisso della Buona Morte (quello con al centro la Medaglia di San Benedetto), e la stessa Medaglia di San Benedetto – due sacramentali. I Papi hanno annesso a questi due oggetti l’indulgenza plenaria in punto di morte. Essendo la Croce e la Medaglia di San Benedetto indissolubilmente legati alla realtà benedettina, accade spesso che la loro benedizione venga conferita da sacerdoti appartenenti allo stesso Ordine Benedettino, anche se sia l’una che l’altra possono essere validamente benedette da un sacerdote/diacono non facente parte dell’Ordine.
Benedizione della Medaglia di San Benedetto
Le Medaglie di San Benedetto sono sacramentali che possono essere benedetti legittimamente da qualsiasi sacerdote o diacono – non necessariamente un benedettino (Istr., 26 settembre 1964, Canone 1168). È possibile utilizzare la seguente formula (Permissu superiorum. Nihil obstat e Imprimatur, 24 aprile 1980 – trad. dall’inglese):
Il nostro aiuto è nel nome del Signore. Egli ha fatto cielo e terra.
Nel nome di Dio Padre + onnipotente, che ha fatto il cielo e la terra, i mari e tutto ciò che è in essi, esorcizzo queste medaglie contro il potere e gli attacchi del Maligno. Possano tutti coloro che usano devotamente queste medaglie essere benedetti con la salute dell’anima e del corpo. Nel nome del Padre Onnipotente +, del Figlio Gesù Cristo nostro Signore, e dello Spirito Santo + il Paraclito, e nell’amore dello stesso Signore Gesù Cristo che verrà l’ultimo giorno per giudicare i vivi e i morti, e il mondo dal fuoco. Amen.
Preghiamo
Dio Onnipotente, fonte sconfinata di tutte le cose buone, umilmente chiediamo che, tramite l’intercessione di San Benedetto, riversi le tue benedizioni + su queste medaglie. Possano coloro che le usano impegnarsi devotamente e seriamente per compiere opere buone, essere benedetti da te con la salute dell’anima e del corpo, la grazia di una vita santa e la remissione delle pene temporali dovute al peccato. Possano essi, anche con l’aiuto del tuo amore misericordioso, resistere alla tentazione del Malvagio e sforzarsi di esercitare la vera carità e giustizia verso tutti, in modo che un giorno possano apparire senza peccato e santi ai tuoi occhi. Questo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
La benedizione si conclude con il chierico che asperge le medaglie con l’acqua santa.
Indulgenze
Il Canone 1471 del Catechismo della Chiesa cattolica ci chiarisce cosa sia un’indulgenza:
L’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa e applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi. L’indulgenza è parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati. Le indulgenze possono essere applicate ai vivi o ai defunti.
Ma come fare per ottenere l’indulgenza annessa al Crocifisso-Medaglia di San Benedetto?
“Ogni fedele” ci dice Pio X “che bacerà uno di questi Crocifissi così benedetto (anche se non gli appartiene) o che lo toccherà in qualche modo, potrà guadagnare l’indulgenza plenaria, a condizione che si sia confessato e abbia ricevuto la Santa Comunione o, se non lo potesse fare, avendo almeno la contrizione dei suoi peccati; che egli invochi con tutto il cuore (se non lo potesse fare con la bocca) il Santissimo Nome di Gesù, e accetti con rassegnazione la morte dalle mani di Dio, a penitenza dei suoi peccati” (Dichiarazione del S. Ufficio, 2 Giugno 1914).
A conclusione di questo nostro discorso, alcune norme tratte dal “MANUALE DELLE INDULGENZE” (4a Ed. – Ott. 1999) circa il corretto uso degli “Oggetti di Pietà” al fine di poter lucrare le indulgenze plenarie e parziali:
- Norme sulle Indulgenze – N°15. Il fedele può lucrare un’indulgenza se devotamente usa uno dei seguenti oggetti di pietà convenientemente benedetto: crocifisso o croce, corona, scapolare, medaglia.
- Concessioni – N°12. In punto di morte: Il sacerdote che amministra i sacramenti al fedele in pericolo di morte non trascuri di impartirgli la benedizione apostolica con annessa l’indulgenza plenaria. Se non può essere presente un sacerdote, la Santa Madre Chiesa concede ugualmente al fedele l’indulgenza plenaria in punto di morte, purché sia debitamente disposto e abbia recitato abitualmente durante la vita qualche preghiera; in questo caso la Chiesa supplisce le tre solite condizioni richieste per l’acquisto dell’indulgenza plenaria. Per l’acquisto di tale indulgenza è raccomandabile l’uso del crocifisso o della croce.
- Concessioni – N°14. Uso oggetti di pietà: Si concede l’indulgenza plenaria al fedele che nella solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, devotamente usa un oggetto di pietà definito dalla norma N°15 (crocifisso o croce, corona, scapolare, medaglia) benedetto dal Sommo Pontefice o da un Vescovo, aggiungendo, però, la professione di fede con qualsiasi legittima formula. Si concede l’indulgenza parziale al fedele che piamente usa tale oggetto di pietà (crocifisso o croce, corona, scapolare, medaglia) benedetto da un sacerdote o diacono.
LA MEDAGLIA DI SAN BENEDETTO NELLE CORONE DELLA MANENTE ROSARI
Consapevoli dell’altissimo valore spirituale della medaglia e della Croce-Medaglia di San Benedetto, qui alla MANENTE Rosari abbiamo deciso di inserire questi due sacramentali in alcune delle nostre Corone del Rosario più significative, ma per chi fosse interessato c’è la possibilità di acquistarli anche singolarmente cliccando QUI.
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